Il Dipartimento di Arti Visive NABA ha preso parte al palinsesto della quarantesima edizione di FILMMAKER, il festival dedicato al cinema documentario e di ricerca, che si è tenuto interamente in streaming sulla piattaforma MYmovies, dal 27 novembre al 6 dicembre. A partire dal lancio tutti i contenuti sono rimasti visibili sulla piattaforma per le successive 72 ore.
Il primo dei due progetti NABA presenti nell’ambito della manifestazione, presentato il 27 novembre alle 14.00 nell’evento speciale di apertura e all’interno della sezione Prospettive Fuori Concorso, è stato “COVID MOVIES”, un montaggio di film realizzati da oltre 30 studenti del Triennio in Pittura e Arti Visive all’interno del corso di Video arte tenuto dall’artista e docente Yuri Ancarani, che ha coordinato gli studenti nella realizzazione di questo lavoro collettivo di reinterpretazione e racconto dell’esperienza del lockdown e che raccoglie sguardi diversi su un mondo diventato all’improvviso estraneo, in cui la solitudine in compagnia di una telecamera è il limite che ha permesso ai ragazzi di realizzare i 31 covid movies.
Gli studenti del Triennio coinvolti nel progetto sono: Alessandro Di Lorenzo, Alessandro Germogliè, Alessandro Priante, Alex Parrotto, Anna Laura Piana, Buemi Martina, Chiara Armento, Chiara Smedile, Claudia Basini, Elena Marcon, Emil Cottino, Federica Barranco, Francesca Dalpi, Gaia Baldan, Giacomo Bertolino, Giulia Pilia, Isabella Zanon, Jessie Yu, Katherine Teran, Lilly Zelano, Luca Antonio De Palma, Luca Celè, Marco Brombal, Marika Vitrani, Marta Gradenigo, Matilde Bica, Matilde Villa, Michelle Ucci, Nicola Bianco, Nicolò Soligo, Ying Li.
Ha partecipato inoltre nella sezione Prospettive del festival, aggiudicandosi il Premio della Giuria, “Io mi fermo qui” opera dello studente del secondo anno del Biennio in Arti Visive e Studi Curatoriali Emanuele Cantò, proiettato sulla piattaforma a partire da venerdì 4 dicembre alle ore 14.00. Ambientato a Roma durante il lockdown della primavera 2020, “Io mi fermo qui” nasce dall’esigenza di testimoniare questo particolare momento storico attraverso gli occhi di un rider che con un enorme zaino rosso sulle spalle attraversa le strade deserte. L’esplorazione degli spazi vuoti avviene attraverso l’uso delle webcam online che fondono l’osservazione storica dei monumenti a una riflessione sull’idea stessa di isolamento.
